Conversioni Avanzate di Google ADS: Cosa Sono e Perché Usarle

8 Maggio 2024

di Valentina Cambareri

Indice

Enhanced Conversions: cosa sono e come funzionano

Finora siamo stati abituati a verificare che nel nostro pannello ADS fossero presenti delle conversioni importate da Google Analytics (evitatelo) o create appositamente dal pannello (strada preferibile).

Abbiamo sempre considerato le conversioni “solo” come un numero, mentre con le conversioni avanzate andremo ad arricchire quel “numero”, di informazioni fornite dall’utente per esempio: indirizzo email, nome e cognome, numero di telefono, indicati in un form contatti o il prodotto, il valore del carrello confermati durante l’acquisto.

 

Queste informazioni, che vengono passate a Google in maniera crittografica, danno la possibilità di ottimizzare maggiormente la strategia e le performance delle campagne ADS perché il machine learning ha più informazioni su cui lavorare.

 

Esistono due tipi di conversioni avanzate: per il web e per i lead.

  1. Le conversioni avanzate per il web sono relative agli inserzionisti che devono monitorare vendite nello shop o compilazioni di form contatti. I dati che vengono sottoposti ad hashing e passati a Google gli permettono di abbinare il nostro cliente o prospect agli account Google con cui hanno fatto accesso e interagito con gli annunci.
  2. Le conversioni avanzate per i lead sono relative ad inserzionisti che vogliono monitorare le vendite effettuate al di fuori del canale web, quindi vendite fatte al telefono o via mail. In questo caso, si caricano le informazioni dei lead sulla piattaforma e Google utilizza i dati per attribuire le conversioni alla campagna Google ADS.

Come si implementano le Enhanced Conversions per il web su Google Tag Manager

  1. Andiamo nel pannello delle conversioni di Google ADS e modifichiamo le conversioni presenti, indicandole come Conversioni Avanzate.
  2. Assicuriamoci che le informazioni che l’utente ci lascia, vengano registrate sulla pagina attraverso delle variabili.
  3. Andiamo quindi a verificare attraverso la preview di Google Tag Manager se al momento della conversione vengono passate le informazioni di cui abbiamo bisogno (email, nome, indirizzo). Se non ci sono andiamo ad implementarle nel sito e poi a creare le variabili da richiamare, su Google Tag Manager.
    Su Google Tag Manager andando a modificare il tag di conversione che stavamo usando su Google ADS, selezioniamo la voce “Includi dati forniti dagli utenti e ricavati dal tuo sito web” e andiamo ad inserire le variabili nei vari campi che compila l’utente.

 

Ora non resta che attendere che il machine learning faccia un scorpacciata di informazioni e aiuti a performare meglio le campagne.

E tu? Le hai già configurate sul tuo account Google ADS?
Se hai bisogno di supporto, scrivici!

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Scritto da

Valentina Cambareri

Dal 2007 ho iniziato il mio viaggio nel digital marketing e non sono riuscita ancora a fermarmi. Il mio cuore batte per le performance e la marketing & sales automation, oltre che per madam agency.

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